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Il carcinoma del colon ha un'incidenza di circa 86/100.000 di nuovi casi ogni anno con una mortalità di circa 38/100.000, questo dato evidenzia che esistono circa trentamila casi mortali all'anno. Il cancro dell'intestino è una delle prime cause di morte in Europa.
Ad oggi in Italia, un uomo su 23 contrae il tumore del colon-retto entro i 75 anni, mentre la probabilità di malattia per le donne è una su 37. Se la malattia viene diagnosticata e trattata in uno stadio iniziale, la cura ha una prognosi molto buona. Per questo motivo, una diagnosi precoce, soprattutto non-invasiva, riveste un ruolo di fondamentale imprtanza per ottenere una cura efficace e, in molti casi, riesce ad evitare la necessità di sottoporre il paziente ad esami invasivi.
Molti studi hanno evidenziato che più del 90% dei carcinomi colorettali si sviluppano da adenomi, la cui progressione, nella media dei casi, dura da 10 a 15 anni. Purtroppo accade che la diagnosi avviene spesso solo in uno stadio avanzato, in ragione del fatto che c'è una sintomatologia aspecifica, pur in presenza di emorragie intetsinali già molto tempo prima della comparsa di altri sintomi clinici. Tra i metodi utilizzati c'è il test del sangue occulto nelle feci che viene da alcuni anni impiegato come sistema di screening sulla popolazione che non presenta specifici sintomi clinici.
Le indagini diagnostiche utili sono:
1) Ricerca dell'emoglobina fecale.
2) Determinazione della proteina M2-PK.
3) Determinazione della calprotectina fecale.
4) Determinazione del complesso emoglobina/aptoglobina.
Questo pannello di indagini rappresenta un valido ed efficace mezzo per la diagnosi precoce di tumori intestinali. I più conosciuti marker tumorali CEA, CA 19,9, CA 50 nel siero non sono indicativi ai fini di una diagnosi precoce, ma rivestono particolare importanza nella diagnosi di eventuali recidive, di metastasi e anche nel controllo dell'efficacia terapeutica dei carcinomi colorettali.
COMPLESSO APTOGLOBINA/EMOGLOBINA
L'Aptoglobina è una glicoproteina sintetizzata dal fegato, costituita da due subunità, a e b, in grado di combinarsi con l'emoglobina libera e trasportarla al sistema reticolo-endoteliale. Il complesso Hb/HP svolge un ruolo importante nel recupero dell'emoglobina da lisato di eritrociti ed è relativamente resistente agli acidi e alla degradazione proteolitica. Questo complesso aptoglobina-emoglobina è rimosso rapidamente dal sistema reticolo-endoteliale ed è metabolizzato ad aminoacidi liberi e ferro in poche ore, rappresentando un mezzo di conservazione del ferro. La sua diminuzione è indice di emolisi intra ed extravascolare. Può essere diminuita in caso di anemia megaloblastica con componente emolitica. E' inoltre diminuita in corso di mononucleosi infettiva ed in caso di insufficienza epatica. Un aumento è presente in infiammazioni acute e croniche, neoplasie metastatizzanti, infarto miocardico, collagenopatie, ustioni. L'individuazione del complesso di emoglobina-aptoglobina migliora il rilevamento della presenza di adenomi nella parte superiore del tratto intestinale, mentre la presenza di emoglobina può indicare sanguinamento colorettale (ad esempio da adenomi o carcinomi). I livelli del complesso di emoglobina-aptoglobina sono più stabili durante il lungo passaggio intestinale rispetto alla sola emoglobina, quindi i livelli del complesso emoglobina-aptoglobina indicano il sanguinamento nel tratto gastroenterico superiore. Questa determinazione combinata consente la rapida individuazione del carcinoma del colon con la massima sensibilità (Luthgens et al. 1989).
(Da SOFAR s.p.a. DIVISIONE DIAGNOSTICA)
Il Laboratorio "CO.RI.B" resta a Vostra completa disposizione per ulteriori e più approfondite informazioni su questo esame.